Introduzione
Il 22 maggio 2025, il team di Home Assistant ha annunciato una decisione importante che interesserà una piccola percentuale di utenti: la deprecazione dei metodi di installazione Core e Supervised, insieme al supporto per le architetture a 32 bit. Questa mossa strategica mira a semplificare l'ecosistema Home Assistant e concentrare le risorse sui metodi di installazione più diffusi e sostenibili nel lungo termine.
Cosa significa la deprecazione di Home Assistant Core e Supervised
A partire da Home Assistant 2025.6, gli utenti che utilizzano i metodi di installazione Core o Supervised riceveranno una notifica che avvisa della fine del supporto prevista per dicembre 2025. Questa decisione non è stata presa alla leggera, ma rappresenta una scelta necessaria per il futuro del progetto.
Il metodo Core prevede l'esecuzione di Home Assistant in un ambiente Python personalizzato, mentre il metodo Supervised comporta l'installazione del Supervisor su un sistema operativo gestito dall'utente. Entrambi questi approcci, pur offrendo un controllo avanzato, richiedono competenze tecniche significative e generano una complessità di supporto sproporzionata rispetto al numero di utenti che li utilizza.
Architetture a 32 bit: fine di un'era
Parallelamente alla deprecazione dei metodi di installazione, Home Assistant sta abbandonando il supporto per le architetture a 32 bit. Questo include i386 (utilizzato principalmente prima del 2003), armhf (presente nei primi Raspberry Pi) e armv7 (utilizzato nel Raspberry Pi 2 e altri single-board computer della prima generazione).
Meno dell' 1%
La decisione è motivata dal fatto che queste architetture rappresentano meno dell'1% delle installazioni totali. Inoltre, l'industria del software ha progressivamente abbandonato il supporto per i sistemi a 32 bit, rendendo sempre più difficile mantenere la compatibilità senza rallentare lo sviluppo di nuove funzionalità.
I numeri dietro la decisione
I dati analitici di Home Assistant rivelano che i metodi Core e Supervised rappresentano rispettivamente solo il 2,5% e il 3,3% delle installazioni totali. Questa percentuale è in costante diminuzione anno dopo anno, mentre cresce l'adozione di Home Assistant OS e Container, che oggi rappresentano la stragrande maggioranza delle installazioni.
Architetture Deprecate
Per quanto riguarda le architetture deprecate, i numeri sono ancora più significativi: i386 e armhf rappresentano ciascuna meno dello 0,5% delle installazioni, mentre armv7 si ferma allo 0,95%. Interessante notare che più della metà dei sistemi che utilizzano armv7 potrebbero teoricamente supportare architetture a 64 bit
Nota
i386 e armhf rappresentano ciascuna meno dello 0,5% delle installazioni, mentre armv7 si ferma allo 0,95%

Installazioni di Home Assistant. Fonte: Home Assistant Analytcs
Posso continuare a mantenere queste modalità di installazione? Certo. Anche se richiede impegno, la community è libera di trasferire documentazione e codice in progetti indipendenti. I nostri manutentori non accetteranno più segnalazioni né forniranno documentazione per utenti finali, ma nulla vieta a chi è interessato di continuare a usare e migliorare queste installazioni, o aiutare altri a farlo.
Impatto sulla community italiana
Gli utenti italiani di Home Assistant che utilizzano i metodi deprecati avranno sei mesi di tempo per pianificare la migrazione. Durante questo periodo, chiamato "finestra di supporto", i sistemi continueranno a funzionare normalmente e riceveranno aggiornamenti. Tuttavia, dopo dicembre 2025, non sarà più possibile richiedere supporto ufficiale per problemi relativi a questi metodi di installazione.
Per i sistemi con architetture a 32 bit, la situazione è leggermente diversa: dopo la scadenza del supporto, non verranno più rilasciate distribuzioni o container per queste piattaforme, rendendo impossibile ricevere aggiornamenti di sicurezza o funzionalità.
Percorsi di migrazione consigliati
La transizione verso i metodi supportati è stata semplificata grazie ai miglioramenti apportati al sistema di backup e ripristino di Home Assistant. Oggi è possibile creare un backup completo su qualsiasi metodo di installazione e ripristinarlo su un altro, indipendentemente dalle differenze di architettura.
Gli utenti di Home Assistant Supervised che desiderano mantenere l'accesso agli add-on dovrebbero considerare la migrazione verso Home Assistant OS. Questa soluzione offre tutte le funzionalità di Supervised ma con una gestione semplificata del sistema. Per chi necessita di maggiore controllo sull'host, è possibile eseguire Home Assistant OS in una macchina virtuale utilizzando piattaforme come Proxmox.
Gli utenti di Home Assistant Core che cercano una soluzione leggera possono optare per Home Assistant Container, tipicamente eseguito tramite Docker. Questo approccio mantiene la semplicità di gestione pur offrendo flessibilità nella configurazione dell'ambiente.
Vantaggi della semplificazione
L'eliminazione dei metodi di installazione più complessi porta diversi benefici alla community di Home Assistant. In primo luogo, il team di sviluppo potrà concentrare le proprie risorse sui metodi più diffusi, migliorando la qualità del supporto e accelerando lo sviluppo di nuove funzionalità.
La semplificazione della documentazione renderà più facile per i nuovi utenti iniziare con Home Assistant, riducendo il rischio che vengano scoraggiati da configurazioni troppo complesse. Questo è particolarmente importante per la crescita della community italiana, dove molti utenti si avvicinano alla domotica per la prima volta.
La semplificazione della documentazione renderà più facile per i nuovi utenti iniziare con Home Assistant
Considerazioni tecniche per la migrazione
Prima di procedere con la migrazione, è importante valutare le proprie esigenze specifiche. Chi utilizza Home Assistant principalmente per l'automazione domestica senza necessità di personalizzazioni avanzate del sistema operativo troverà in Home Assistant OS la soluzione ideale. Questa installazione offre un'esperienza "appliance-like" che richiede minimal manutenzione.
Home Assistant Container con Docker
Per gli utenti più tecnici che desiderano mantenere il controllo completo dell'ambiente, la combinazione di Home Assistant Container con Docker rappresenta un compromesso eccellente. Questo approccio permette di mantenere la flessibilità di configurazione pur beneficiando della containerizzazione per la gestione delle dipendenze.
Tempistiche e pianificazione
La finestra temporale di sei mesi offre ampio tempo per pianificare e testare la migrazione. È consigliabile non aspettare l'ultimo momento, ma iniziare a valutare le opzioni già nei prossimi mesi. Questo permetterà di familiarizzare con il nuovo metodo di installazione e risolvere eventuali problemi senza la pressione della scadenza.
Gli utenti con hardware obsoleto dovranno considerare anche l'upgrade dell'hardware. Fortunatamente, il mercato offre numerose opzioni economiche, dai single-board computer di nuova generazione ai mini PC ricondizionati che possono offrire prestazioni superiori a costi contenuti.
È il primo passo verso una versione chiusa, proprietaria o commerciale di Home Assistant? No, è impossibile. Home Assistant resterà sempre open source. È di proprietà della Open Home Foundation, una fondazione no-profit svizzera regolata da controlli e leggi che ne tutelano la missione. Questo garantisce che Home Assistant non potrà mai essere venduto né trasformato in software proprietario.
Supporto durante la transizione
Il team di Home Assistant ha promesso di fornire guide dettagliate e supporto durante il periodo di transizione. La community italiana, sempre molto attiva nei forum e nei gruppi social, rappresenta una risorsa preziosa per condividere esperienze e soluzioni durante questo processo di migrazione.
È importante sottolineare che la scelta di continuare ad utilizzare i metodi deprecati rimane dell'utente. Tuttavia, questa opzione comporta l'assunzione di responsabilità per la manutenzione e la sicurezza del sistema senza il supporto ufficiale del progetto.
Conclusione
La deprecazione dei metodi Core e Supervised rappresenta un passo importante nell'evoluzione di Home Assistant verso un ecosistema più sostenibile e user-friendly. Sebbene possa inizialmente creare disagio per una piccola percentuale di utenti, questa decisione promette di migliorare l'esperienza complessiva per la maggioranza della community.
Gli utenti italiani interessati da questi cambiamenti hanno a disposizione strumenti e tempo sufficienti per una migrazione serena. L'importante è iniziare a pianificare per tempo e sfruttare le risorse messe a disposizione dalla community per rendere la transizione il più fluida possibile.
Il futuro di Home Assistant si prospetta più semplice e accessibile, mantenendo al contempo la potenza e la flessibilità che hanno reso questa piattaforma la scelta preferita per l'automazione domestica a livello mondiale.